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Kitchen

  • Immagine del redattore: Leda Franceschini
    Leda Franceschini
  • 1 mag 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina."


Per Mikage, la cucina non è solo il luogo dove si preparano pranzo e cena, ma è il cuore della casa, rappresenta il calore della famiglia.

Quando Mikage perde la nonna, l'unica persona che aveva al mondo, si rifugia nella sua cucina, il luogo che ama di più.

A causa di problemi economici, la ragazza deve cambiare casa. Un suo compagno di scuola, Yūichi, che conosceva sua nonna, la invita a stare a casa sua e della madre Eriko finché non avesse trovato un nuova soluzione.


Kitchen è il primo libro dell'autrice che leggo; è considerato come il suo lavoro migliore. La caratterizzazione dei personaggi mi ha subito affascinata: sia la protagonista Mikage e il suo amore per la cucina, sia Yūichi, il ragazzo introverso con cui si ritrova a convivere quasi all’improvviso. Ad avermi colpita è stata in particolare la figura di Eriko, il padre di Yūichi, che è diventata donna dopo essersi sottoposta a un’operazione.

Ciò che è inizialmente dolore, si evolve in un rapporto di maggiore vicinanza tra Mikage e Yūichi.

Ho apprezzato molto lo stile dell’autrice e il fatto che viene lasciato molto spazio ai dialoghi, la lettura risulta molto piacevole. Il libro è piuttosto breve, ma in nemmeno un centinaio di pagine è in grado di immergere il lettore in una storia originale. I temi trattati sono forti: il lutto e la sua elaborazione, la solitudine, la famiglia. Questi sono trattati con delicatezza, in maniera realistica ed emozionante.


 

Titolo: Kitchen

Autore: Banana Yoshimoto

Genere: romanzo, narrativa

Casa editrice: Feltrinelli

Prima pubblicazione: 1988

Età di lettura: 14+

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