L'ultimo faro
- Leda Franceschini
- 23 ago 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Quattordici ragazzi, un faro sul mare e tre settimane di vacanza.

Io di sicuro non sono un automa, non lo sarò mai. È come quella serie fortissima, quella che gioca sui punti di vista, e che ricostruisce una storia a seconda di chi parla: tutti hanno il loro modo di vedere, l’altro è bello o brutto a seconda di chi lo guarda e lo giudica. Io non sono facile da classificare, non mi metti dentro una scatolina e dici: questo è Tudor.
Quattordici ragazzi, un faro sul mare e tre settimane di vacanza.
Non si conoscono tra di loro, tutti però hanno qualcosa in comune: sono considerati ragazzi “problematici”. C’è chi, come Samuele, non esita ad attaccar briga con qualcuno, chi come Fran non riesce a superare la bolla che ha creato attorno a sé per proteggerla dal mondo. E poi c’è Ahmed, scappato dalla guerra, e Lin: ha tredici anni e ha già capito che nella vita non ci si può fidare di nessuno. Per questo, tende a rimanere sulle sue, preferisce osservare ciò che accade attorno a sé invece di intervenire direttamente. Ma il suo modo di vedere la realtà cambia quando un giorno, durante quella vacanza, trova nella cava vicino al faro un particolare graffito, testimone di una misteriosa storia d’amore.
Allora Lin, insieme ai suoi nuovi amici, si mette in gioco per riportare alla luce la verità.
Uno degli aspetti che mi piaciuto di più di questo libro sono proprio i personaggi: quattordici ragazzi, oltre ai tre coach e ad altri, completamente diversi tra di loro. Ognuno ha un suo modo di parlare, di agire, di pensare, come del resto avviene nella vita reale.
In questo modo, i personaggi diventano estremamente reali.
Oltre alla trama principale, nel libro vengono narrate anche le storie dei ragazzi, consentendo di capire perché un personaggio tende ad agire in un determinato modo e quale sia il suo passato e come pensa possa essere il futuro.
Chi legge è in grado di immedesimarsi in almeno uno dei personaggi e di riconoscere in esso caratteristiche che rende proprie.
Ho trovato questo libro piacevole da leggere e scritto in modo impeccabile. Dalla vicenda che vede come protagonisti quattordici ragazzi tra i dodici e i quindici anni si riescono a elaborare molte riflessioni, in particolare riguardo al grande potere delle parole.
Titolo: L'ultimo faro
Autore: Paola Zannoner
Genere: romanzo di formazione, narrativa
Casa editrice: DeAgostini
Prima pubblicazione: 2017
Lunghezza: 363 pagine
Target: 11-15
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