Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
- Leda Franceschini
- 16 ott 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Un mistero che porterà alla luce un segreto più profondo.

Nella vita si è costretti a prendere delle decisioni e se non si prendono delle decisioni non si farebbe mai niente perché si passerebbe tutto il tempo a scegliere tra una cosa e l’altra. Quindi è bene avere una ragione per odiare alcune cose e amarne delle altre.
Mezzanotte e sette minuti. Wellington, il cane della signora Shears è disteso a terra, occhi chiusi. È trafitto da un forcone.
Christopher osserva il cane immerso nei suoi pensieri, lo accarezza.
Chi può averlo ucciso e perché? Il ragazzo è intenzionato a scoprirlo e non solo: vuole scrivere un libro giallo a riguardo.
Christopher Boone ha quindici anni ed è affetto da una forma particolare di autismo: la sindrome di Asperger. A causa di questa sua condizione, il ragazzo ha un rapporto molto particolare con il mondo: odia il colore giallo e il marrone, essere toccato, non sopporta che i mobili di casa vengano spostati, detesta i posti nuovi o troppo affollati, non riesce mai a interpretare l’espressione facciale degli altri, i loro gesti o modi di dire.
Nonostante ciò, Christopher ha una predilezione per l’algebra e l’astronomia e adora i libri gialli. Il suo obiettivo è proprio quello di scriverne uno.
Le indagini hanno inizio, anche se il padre non vuole sentirne parlare. Il ragazzo non può contare sul sostegno della madre: è morta due anni prima a causa di un infarto.
Nonostante alcuni imprevisti, Christopher si dedica al caso con grande passione, come il suo eroe Sherlock Holmes.
Attraverso queste indagini, però, a essere riportato alla luce è un mistero ancora più profondo, destinato a cambiare la vita al ragazzo: un segreto che lo costringerà ad affrontare il mondo rumoroso e affollato dal quale si è sempre isolato.
Nonostante la premessa, questo libro non è un giallo. Tutto parte da un omicidio misterioso e all’apparenza irrisolvibile, ma nel corso della narrazione, svolta in prima persona da Christopher, viene ricostruita la sua vita fino ad allora.
Il mondo, per il ragazzo, è un luogo caotico, disordinato, privo di una reale logica. Ha la tendenza a isolarsi e ha difficoltà nel comprendere gli atteggiamenti degli altri.
La narrazione procede in maniera estremamente tecnica, fornisce nozioni specifiche riguardo orari e misure, spiega con accuratezza i risultati di calcoli matematici complessi o dà informazioni in ambito astronomico. In alcuni passaggi ho trovato questa minuziosità delle descrizioni a tratti inquietante, in grado di presentare al lettore un punto di vista diverso da ciò che è etichettato come “normale”.
Christopher è consapevole della sua condizione, forse fin troppo: esprime le sue ossessioni, la sua difficoltà nell’interpretare le espressioni facciali e il suo grande distacco dal mondo e spiega ogni sua reazione e il suo modo di comportarsi a mio parere con quasi eccessiva accuratezza.
Più realistica ho trovato la situazione che vivono le persone che gli stanno vicino: nonostante questo rapporto possa risultare difficile, faticoso, l’amore che provano a vicenda rimane incondizionato.
Questo libro tratta di una tematica che raramente viene approfondita e la esplicita con un linguaggio diretto ma inusuale e per questo ne consiglio la lettura.
Titolo: Lo strano del caso ucciso a mezzanotte
Autore: Mark Haddon
Genere: romanzo
Prima pubblicazione: 2003
Lunghezza: 248 pagine
Target: 12-13+
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